top of page
Sono nato a Firenze nel 1993 e ho scoperto la fotografia il giorno del mio undicesimo compleanno quando i miei genitori mi regalarono la mia prima macchina fotografica. Era una Nikon a pellicola, modello "240 SV" dei primi anni duemila, qualcosa di non così scontato per quel periodo in cui ancora non esistevano gli smartphone e scattare una foto era un gesto molto meno naturale di adesso. Quella piccola compatta cambiò probabilmente il mio modo di vedere le cose anche se ancora lo sapevo!
Da quando ho memoria mi definisco una persona curiosa e attenta ai dettagli, specie quelli più piccoli e nascosti, quelli che in pochi notano o che passano inosservati e la fotografia ha sicuramente contribuito a questa mia "attitudine per il particolare". Mi capita spesso mentre cammino di perdermi in un dettaglio del cielo, in una forma di un edificio, nel modo in cui la luce colpisce un determinato soggetto; osservando una scena non di rado mi soffermo sulla sua composizione, sul modo in cui cambia mentre mi muovo: è un allenamento che faccio quasi inconsapevolmente e che è iniziato molto tempo fa, ben prima di capire che la fotografia sarebbe diventata parte della mia quotidianità.
Il mio approccio alla fotografia è stato graduale ma costante: ai tempi del liceo ho iniziato ad approfondire la tecnica da autodidatta ma è durante l'università che ho sentito più forte l'esigenza di coltivare questo mezzo comunicativo per farlo diventare qualcosa di più che un semplice hobby. Nel 2020 mi sono laureato con lode in giurisprudenza ma già da diversi anni avevo capito che non avrei potuto fare a meno di quella parte creativa di me che riesco ad esprimere con una macchina fotografica in mano.
Da allora ho deciso di intraprendere questo cammino fatto di luci, ombre, contrasti e colori, continuando a studiare e a sperimentare nuove tecniche, per poter raccontare ogni giorno una nuova storia attraverso la lente della mia fotocamera, sia essa una moderna mirrorless full frame o una altrettanto affascinante polaroid vintage!
Tra le mie grandi passioni non posso non citare in questa mia breve presentazione il cinema e il collezionismo, due mondi che sembrano distanti ma che in qualche modo hanno contribuito in egual misura a definire e influenzare il mio gusto e la mia visione fotografica. Dalle grandi pellicole di Hollywood alle piccole produzioni d'essai la composizione della scena, il taglio delle inquadrature e le scelte cromatiche sono alla base del girato di tutti i lungometraggi e studiare come questi aspetti tecnici o visivi abbiano delle ripercussioni anche sul piano narrativo è qualcosa che ha sempre suscitato in me interesse e ammirazione. Parlando di collezionismo invece non posso negare la mia propensione alla conservazione e alla catalogazione di svariati oggetti, alcuni più canonici come monete e francobolli, altri più insoliti, come le bustine di zucchero monodose che accompagnano spesso un caffè preso al bar. Il collezionista deve avere buona memoria, perseveranza e una fin quasi eccessiva attenzione al particolare, poche impercettibili differenze potrebbero infatti determinare la rarità di un pezzo o l'esclusività di un oggetto e trovo che tutto ciò sia perfettamente in linea con l'attività del fotografo: un fotografo deve avere pazienza, perseveranza, deve saper aspettare il momento giusto e rendersi conto dell'istante preciso in cui scattare, un fotografo è in definitiva un collezionista di memorie, di storie e di attimi di vita.
"Sono tutti così impauriti dal tempo e da come faccia sparire le cose, ma è per questo che siamo fotografi, no?,
Siamo conservatori per natura, scattiamo foto per fermare il tempo e affidare i singoli momenti all’eternità"
Kodachrome, USA, 2017
Nel 1839 fu inventato a Parigi il primo modello di dagherrotipo capace di fissare un'immagine su una lastra metallica. Da allora la fotografia ha cambiato completamente il modo di vivere e di pensare di tutti noi, diventando a tutti gli effetti il linguaggio più parlato e compreso al mondo. Nell'era del digitale, in cui si stima che vengano scattate più di 7 miliardi di foto al giorno, non c'è più alcuna attività che non sia in qualche modo influenzata dalla fotografia. Ma cosa rende così unico questo straordinario mezzo di comunicazione?
La fotografia, in ogni sua forma, ha a che fare con la memoria, la fotografia è letteralmente luce che si trasforma in ricordo, fotografiamo per sopravvivere al tempo, immortaliamo per avere memoria delle esperienze fatte, per ricordare a noi stessi e gli altri chi eravamo, le esperienze che abbiamo vissuto, i luoghi che abbiamo visitato, le persone che abbiamo conosciuto. Un album di foto è una "macchina del tempo", una collezione di Memorie, una raccolta di Storie che parlano di noi.
In un tempo di cambiamenti repentini, nell'era fluida del digitale, avere la consapevolezza di lavorare con la memoria, avere la possibilità di rallentare il tempo fino a fermarlo scegliendo quali attimi salvare e in che modo farlo, è una delle consapevolezze più belle e impegnative che questo lavoro possa offrire.
Come fotografo professionista il mio obiettivo è quello di prendere in custodia le emozioni e le storie di chi sceglie di affidarsi a me, restituendone un ricordo elaborato e filtrato attraverso il mio sguardo e la mia sensibilità nel cogliere quel momento.
Come individuo infine la fotografia mi ha insegnato a non mostrarmi mai indifferente. La sensibilità sviluppata dall'osservazione attenta di tutto ciò che ci circonda offre quotidianamente nuovi spunti di riflessione affinché le storie che viviamo e che raccontiamo diventino davvero, come scriveva un Maestro secoli fa, "possesso per sempre".
Da quando ho iniziato a fotografare, prima ancora di essere un professionista, ho sempre cercato di mettermi in gioco e di sperimentare generi e tecniche diverse, convito che come in ogni campo, solo la completezza dell'esperienza possa offrire autentica conoscenza.
Spinto dall'amore per la natura ho iniziato il mio percorso come fotografo paesaggista, le camminate nei boschi, sulle montagne e le splendide vedute che offre la Toscana, dove sono nato e vivo, mi hanno sempre regalato grandi emozioni ed esperienze uniche. Con la fotografia di paesaggio ho imparato le regole della composizione e ho iniziato ad allenare il mio sguardo alla ricerca di quel dettaglio inatteso che potesse rendere ogni volta nuovo uno scatto già visto o già fotografato.
Mi sono dedicato poi alla ritrattistica, con particolare attenzione allo studio della luce artificiale in studio: saper ricreare un particolare effetto visivo gestendo unicamente flash e diffusori, senza l'ausilio della luce naturale o ambiente, è un esercizio imprescindibile per chi, come un fotografo, fa della luce il proprio mestiere. Allo studio del ritratto in studio è poi seguito l'interesse per lo still life, in cui luce e composizione svolgono entrambe un ruolo cruciale per la valorizzazione del prodotto o dell'oggetto.
Tra i vari settori in cui ho avuto la fortuna di lavorare non posso dimenticare la fotografia di scena. Il teatro è un luogo magico in cui ogni volta il tempo si ferma per lasciare spazio a una storia fatta di voci, gestualità e interpretazione. Quella che si crea a teatro è una atmosfera magica ma delicatissima. il silenzio del pubblico, la concentrazione dell'attore, i tempi precisi di ogni battuta sono tutti elementi fragili ma fondamentali per la riuscita della performance: rappresentare tutto questo in uno scatto senza che la presenza del fotografo possa in qualche modo influenzare lo spettacolo è tutt'altro che banale. La fotografia teatrale mi ha insegnato a muovermi con discrezione e ad essere sempre pronto in quell'attimo esatto in cui la scena è perfettamente in "equilibrio".
L'esperienza maturata in questi ambiti apparentemente lontani tra loro ha trovato un punto di contatto nella fotografia matrimoniale in cui tutti questi elementi si fondono e si mescolano continuamente. I ritratti alla sposa prima della cerimonia, i dettagli dei fiori e delle fedi, le foto di coppia, gli scatti alla location, gli sguardi d'intesa e la gioia di amici e parenti, sono situazioni molto diverse che richiedono grande attenzione e una preparazione specifica avendo cura di rispettare l'atmosfera creata che deve essere catturata senza intaccare spontaneità e naturalezza.
Un bravo fotografo di matrimoni deve saper essere sempre pronto al momento giusto ma anche invisibile, affinché quell'attimo possa concretizzarsi e quelle emozioni scaturire.
Contattami
Non perdiamoci di vista!
Se quello che hai letto fin qui ti piace e vuoi avere maggiori informazioni sui miei servizi o vuoi iniziare a collaborare con me scrivimi un messaggio oppure vai alla sezione contatti e compila il form per un preventivo personalizzato.
La prossima storia che racconterò potrebbe essere la tua!
bottom of page